Il Natale è alle porte! È il tempo in cui si dovrebbe pensare alla rinascita dei veri affetti. Perché a Natale, quando nell’aria si respira quel senso di non so che e le feste celermente si avvicinano, c’è dato un momento nel quale fermarsi e cercare di riarmonizzare tutte quelle cose che nel corso dell’anno, per i più svariati motivi, abbiamo messo da parte e che desideriamo ritrovare. Ecco, allora, che ci impegniamo idealmente nella volontà di rafforzare gli affetti, saldare i legami e rielaborare le emozioni e i conflitti. I nostri conflitti personali sono ben poca cosa in confronto ai conflitti veri, che imperversano in tante parti del mondo.
Ma com’è possibile? Nel nostro mondo moderno e intoccabile scandito da ritmi precisi e incalzanti… Eppure, quello che ci riportano quotidianamente i media, è purtroppo corrispondente alla verità! Perché, la brama di potere di pochi, tanti si trovano a soffrire e a pagarne le conseguenze! Drammaticamente, da che mondo è mondo, è sempre andata così: si impone la tirannia, il volere del più forte prevale su quello dei più deboli.
Ma, passato il momento di tristezza, di scoramento che assale, ci ritroviamo catapultati nelle nostre piccole cose, ritrovandoci nel clou dei preparativi natalizi, e ci sono tante cose da fare, nel tempo che corre…! La lista dei regali ancora incompleta è da terminare; decidere a chi regalare cosa, ripassando anche la lista dei regali da riciclare, quelli che ci hanno fatto negli anni precedenti e ci sono risultati inservibili. L’elenco di parenti e amici da invitare, stando bene attenti a non mettere insieme chi tra questi mal si tollera, onde evitare lo scoppio di liti e discussioni interminabili, durante momenti che dovrebbero essere solo lieti.
E poi ancora la spesa per il menù di Natale, con un occhio alle varie intolleranze alimentari, tenendo conto di chi è vegetariano, di chi è vegano, di chi non può assumere zuccheri e di chi invece non può assumere grassi… Ci lanciamo in corse trafelate per le cose dimenticate all’ultimo minuto, ci prepariamo al traffico caotico, ai bambini che sono in vacanza, ai nonni che hanno bisogno e non possono essere lasciati soli e ai conti con il borsellino, per non finire sul lastrico una volta finite le feste!
Il mondo del consumismo si prepara a tutto questo, avendo già dimenticato i buoni propositi dell’anno precedente, quando ci si era detti “L’anno prossimo voglio un Natale tranquillo e senza stress!!!! Un Natale più Vero”.
Lo stivale chiamato Italia è ormai pronto alle Feste che bussano alle porte, è tutto tirato a lucido, pieno di luminarie, di musiche natalizie che dovrebbero scaldare i cuori. Si programmano i cenoni, la vigilia, Capodanno, feste in piazza, pranzi di Natale e arrivo dei regali da parte di Babbo Natale, seguito undici giorni dopo dalla Befana. È proprio in mezzo a tutto questo bailamme, a questo periodo che dovrebbe celebrare le Sante Feste, che alla fine di Santo rimane ben poco. E, invece, di rallentare e fermarsi, si accelera a più non posso!
Un invito a tutti
E giungo ora all’invito, verso me stessa e verso tutti voi che state leggendo queste semplici parole, di godere certamente e gioiosamente del benessere e dell’abbondanza, ma con un pensiero a chi invece è solo, perché magari una famiglia non ce l’ha più, o perché è lontana e non può raggiungerla, oppure a chi, a causa di calamità naturali o perché’ la guerra gliel’ha distrutta, non ha una sua casa, o regali e cibo per ritrovarsi e festeggiare insieme. E poi un pensiero può andare anche a chi vuole stare solo, perché, a suo sentire, è contento così.
L’invito, almeno a Natale, di ascoltarlo davvero questo nostro bisogno di fermarci! Sì, perché non è un dovere né un obbligo, bensì un bisogno… così prezioso se accolto, per accorgerci e ringraziare per tutto quello che abbiamo, sperando e operando nella direzione di un futuro diverso e migliore, non solo per noi stessi, ma per tutti gli esseri umani dalla nostra, se pur così piccola sul mappamondo, meravigliosa Italia; una terra che, quando vuole, sa ispirare e donare un grande amore.
Perché, alla fine, ciò che conta è sapere che chi amiamo possa stare bene. E, se impariamo ad amare di più e oltre i nostri piccoli confini, contribuire nel diffondere il sincero e profondo senso di pace e di unità che l’amore porta e dona, dentro e intorno a noi.
Antonella Fabbri